Il futuro della Intelligenza Artificiale nel lavoro

Dichiarazione all’incontro del World Economic Forum

“L’automazione delle fabbriche ha già decimato il settore manifatturiero tradizionale, e l’aumento di intelligenza artificiale nel lavoro rischia di estendere questa distruzione di posti di lavoro in profondità nelle classi medie, fatta eccezione per i ruoli di supervisione, creativi o di coordinamento “.

Ecco la dichiarazione tenuta dal famoso Fisico S. Hawking all’incontro del World Economic Forum del 2016 dove l’Intelligenza Artificiale tiene banco da diversi anni soprattutto per le conseguenze che potrà avere sulla occupazione, peggiorando le disuguaglianze e inasprimendo gli sconvolgimenti della politica.
Un rapporto uscito a febbraio 2016 di Citibank, in collaborazione con l’Università di Oxford, ha previsto che il 47% dei posti di lavoro degli Stati Uniti sono a rischio di automazione. Nel Regno Unito, il 35% sono. In Cina, si tratta di un enorme 77% – mentre in tutta l’OCSE la media è del 57%.

Tre dei 10 più grandi datori di lavoro del mondo stanno sostituendo i loro collaboratori con i robot.

“L’ Automazione, a sua volta, accelererà la disuguaglianza economica in tutto il mondo” – ha scritto Hawking – “Internet e le piattaforme che la rendono possibile, consentono enormi profitti a piccolissimi gruppi di individui con impiego di pochissime persone. Questo è inevitabile, è il progresso, ma è anche socialmente distruttivo”

“Stiamo vivendo in un mondo che non diminuisce ma allarga l’ineguaglianza economica in cui le persone non solo vedono abbassarsi notevolmente il loro tenore di vita ma anche la capacità di guadagnarselo. Non c’è da meravigliarsi allora che tutte queste persone siano alla ricerca di un nuovo corso, che Trump e Brexit rappresentano”.

In combinazione con altre questioni – la sovrappopolazione, il cambiamento climatico, la malattia – “Questo è Il momento più pericoloso per lo sviluppo dell’umanità” – Hawking avverte minacciosamente – “Umanità che deve reagire univoca per riuscire a superare queste sfide”.

Già nel 2014 Stephen Hawking si esprimeva pessimisticamente sulla possibilità che l’Intelligenza Artificiale nel lavoro potesse rimpiazzare gli esseri umani.

“Lo sviluppo della Intelligenza Artificiale potrà rappresentare la fine della razza umana perché capace di rinnovarsi autonomamente da sola a ritmi sempre più rapidi rispetto alla lentezza evolutiva degli umani che non riusciranno a competere e ne saranno sopraffatti”.

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